Rotoli, dondolii di finestre
appese con un gancio alle
veline dei notiziari, piccole
gocce di vetro che scivolano
dai lampadari attendendo una
tua voce capace di scivolare
sopra il mare dei passi furtivi
che tendono un agguato di
suoni segnando il tempo
che muove i miei orizzonti
e cantano le fonti di acque
scroscianti sulle cime, sulle
vette dei fiumi accatastati
in un corollario geografico
articolato e sussidiario
all'approssimarsi su terreno
della vita che smuove le
ceneri e le fa nuove,
e mentre tutto cresce
e muore,
attendo una tua voce.
lunedì 5 gennaio 2009
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