Il “ Cirque du Soleil “ è un circo gotico, e, come tale, senza animali
e, quindi, privo di violenza, ma ricco di citazioni letterarie,
particolarmente da Victor Hugo: clown ingobbiti si aggirano per il
palco sghignazzando furiosamente, urlando e cantando, nonché
commentando con gesti le azioni degli acrobati, altri che hanno
l'aspetto de “ L'uomo che ride “ partecipano all'azione, mentre Jean
Valjean si cimenta nel piegare sbarre di ferro robustissime con la
testa e il collo, e a sollevare carri il cui peso è arricchito dalla
presenza, sopra di essi, di una ventina di persone, non mancano le
sculture e le meraviglie architettoniche della cattedrale di “ Nôtre-
Dame de Paris “, ma sono sculture ed architetture umane: maschere
grottesche, acrobati, atleti che saltano da una parte all'altra del
palco e si muovono su trapezi e strutture di altro genere con
movimenti da brivido.
E, assieme, musiche meravigliose, canzoni melanconiche e stupende,
trapezisti che dondolano all'altalena al ritmo della nostalgia cantata
da Fate deliziose e delicate, mentre Djinni del Fuoco si avvoltolano
dentro la propria spada ( o almeno, l'impressione che dà l'impalcatura
in tessuto elastico utilizzata all'uopo finisce per riuscire proprio così ), e
contorsioniste vestite di tessuto decorato a scaglie compiono
movimenti impossibili che rendono sempre meno distinguibile la
distanza tra possibilità e realtà.
E c'è molto, molto altro, soprattutto in fatto di emozioni, così tanto
che è impossibile quantificare tutto in una semplice recensione, che,
tutt'al più, può risultare un tentativo di esposizione di uno
scheletro, ossia, delle impalcature sulle quali, in realtà, la vera
gioia è portata dalle mirabili performance degli artisti: il circo
senza animali si può fare, ed il risultato è quanto di più
meraviglioso si possa chiedere: il vero circo.
Ed è un peccato che siamo costretti a sopportare le celebrazioni di
altri generi di spettacolo circense, molto più brutali e violente, ma,
per oggi, bando alle polemiche.
Piuttosto, assistete a questo spettacolo, ed accorgetevene da soli, e
allora, signooooooooreeeeeeee e signoooooooooooriiiiiii, benvenuti al
sircoooooooooooo, o, meglio:
Alegrìììììììììììììììììììaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa. -
Come urla il clown all'inizio dello spettacolo, che poi, è il titolo
della registrazione a Sidney che ho avuto la fortuna di visionare.
domenica 25 gennaio 2009
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