Il principe Fleshton ha fatto un viaggio,
Ed è arrivato alle Idi di Maggio,
Alle piane Rollright egli è arrivato,
Per il progetto che l'ha conquistato,
Ché egli è seguito da milizie,
Che con la disciplina e le blandizie,
Ha già fatto virtuose e sue fedeli,
Perché siano gentili oppur crudeli,
A seconda degli ordini o del caso,
E che nessuno possa esser dissuaso
Dal seguire gli ordini e il comando,
Che possa essere saggio oppur nefando.
Alle piane Rollright egli è arrivato,
Ed una curva vecchia ivi ha incontrato,
Lei zoppica e si regge su un bastone,
Ché le sue gambe non sono più buone,
Porta una tunica logora e nera,
Ma l'espressione pur sembra sincera,
I suoi capelli grigi e incanutiti,
Sono ben pettinati e ripuliti,
Ed il suo sguardo è freddo come il ghiaccio,
Sottile il polso, e freddo l'avambraccio,
Alla sua fronte lei porta un diadema,
Che è benedizione ed anatema.
- Profetizzami tu, strega o regina,
Che dopo lungo andar mi sei vicina,
Se mai sarò sovrano d'Inghilterra,
Dell'isola, di questa vasta terra:
Sarò re saggio se sarò potente,
E mi preoccuperò di questa gente,
Che lavora, che vive, ma infelice,
Che l'attuale regno maledice,
Farò diminuire ogni gabella,
Sul mio stendardo ci sarà una stella,
Per le strade si leveranno canti
Cantati dalle donne e dagli infanti. -
La donna saggia aveva già capito,
Che sol male parole aveva udito,
Che ogni detto era una menzogna,
Fatta per ottener quel che si sogna.
Era isolata, ma sapeva bene,
Che il Regno aveva quello che conviene,
Gioivan contadini e pescatori,
Marinai, con principi ed attori,
Le tasse, se non poche, erano giuste,
Non v'eran parassiti né locuste,
Cresceva nel suo campo tutto il grano,
Coltivato col cuore e con la mano:
- Ben vedo che sei bello, forte e grosso,
Di lana calda è il tuo mantello rosso. -
Disse la strega con far compiacente,
Lo disse al cavaliere e alla sua gente:
- Non ti sarà difficile l'impresa,
Quanto dirò non ti sarà d'offesa:
Quell'altura che su Long Compton guarda,
Con passo salirai che non ritarda,
Sette tocchi del piede son concessi,
Perciò ben baderai dove li hai messi,
Se quando alla cima sarai giunto,
Come il compito vuole da te assunto,
Le case di Long Compton tu vedrai,
Allor Re d'Inghilterra tu sarai. -
Non gli sembrava alta assai l'altura,
Non pareva l'impresa molto dura,
Infine il cavaliere mosse i passi,
Su quell'altura di licheni e massi,
Un-due-tre-quattro-cinque-sei-e-sette,
Preciso li contò ma poi ristette,
Ché le mura d'un tumulo vicino,
Gl'impedivano la vista, nel mattino.
- Affonda uomo, e sasso tu sarai
Re d'Inghilterra mai diventerai. -
E il guerriero affondò dentro la terra,
Coi suoi seguaci pronti per la guerra,
E quei che l'han seguito sull'altura,
Ancora adesso son di pietra dura,
Ed altri ch'eran fermi a complottare,
Neanche loro possono avanzare,
Ché sono delle rocce più distanti,
Chiamate i Cavalieri Mormoranti,
Di Rollright Stones è questa la leggenda.
Ma si dice che facciano tregenda
Le rocce che ritornan cavalieri,
Che hanno volti duri, e manti neri,
Durante alcune notti a Luna Nuova,
Ma nessuno può darcene la prova,
Perché unendo le mani essi e danzando,
Chi di lì passa vanno spaventando,
E chi li vede prende un colpo al cuore,
Ed impazzisce, o dopo poco muore.
mercoledì 21 gennaio 2009
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