sabato 24 gennaio 2009

“ Gomorra “ di Roberto Saviano

Difficile che, in Italia, ci sia ancora qualcuno che, questo libro,
non l'abbia letto. Questa recensione è fatta esclusivamente per chi
non ha ancora pensato a procurarselo.
Avevo avuto il sospetto che “ Gomorra “ di Roberto Saviano, fosse un
libro pesante, e lungo da leggere, e la mia impressione si è poi, di
fatto rivelata giusta. Ho quindi preso l'audiobook qualche tempo fa,
ne ho terminato l'ascolto oggi, e devo dire che, letto dall'autore, il
libro scorre placido e sereno come le increspature del mare, ma non è
un mare pulito, purtroppo, il mare di Napoli: schiume dalle cisterne
delle petroliere, scarti di fabbrica, rifiuti tossici o addirittura
radiattivi, si diffondono fino alle coste ed oltre, dove, assieme ad
altri depositi, troviamo villette abusive costruite in modo da
distruggere completamente la bellezza del paesaggio, e morti ammazzati
abbandonati per le strade, unico comun denominatore: il profitto, che
si agita in un connubio di traffici che si stende dalla Cina
all'Inghilterra, avendo come centro di snodo il porto partenopeo, sul
quale si affacciano le principesche ville dei responsabili ( ed una di
esse è stata costruita addirittura sul modello di quella
dell'imperatore romano Tiberio a Capri, mentre un'altra, prima di
essere bruciata dal boss che la occupava, e che non voleva che
ritornasse intatta allo Stato, aveva preso per modello quella di Tony
Montana, protagonista del film di Brian de Palma: “ Scarface “. )
Saviano non lesina neanche in nomi e cognomi, e, in certi casi, fa
addirittura gli indirizzi: ho sentito dire in televisione che la “
verità era già depositata presso gli atti processuali. “ E allora?
Forse che Saviano non li cita ripetutamente? Forse che la verità non
doveva essere resa pubblica attraverso un libro? Attraverso la
lettura, o l'ascolto, di questo volume, scopriremo come i traffici
illegali finiscano poi per confluire in altri legali, ma finanziati da
una criminalità feroce ed operativa, che permette alle aziende
disoneste di lanciarsi sul mercato senza essere vincolate dalle leggi
economiche, e, conseguentemente, di poter soffocare le aziende più
pulite attraverso dinamiche di scambio contraffatte ( cosa della
quale, tra gli altri, ci aveva già avvertito il giudice Giovanni
Falcone in: “ Cose di cosa nostra “, però, parlando della mafia
siciliana ). Non si potrebbe definire una realtà come quella descritta
in questo volume se non come grottesca: ville principesche che si
stagliano oltre montagne d'immondizia, bande armate che si muovono
liberamente per i paesi, strutture ed opportunità legali sfruttate
spudoratamente a proprio vantaggio, collusioni estremamente vincolanti
tra politica e criminalità organizzata, e altro, tra cui spicca la
storia di Pasquale: un sarto realmente esperto nel suo lavoro, uno
stilista che avrebbe raggiunto il successo in qualunque paese europeo,
tranne in Italia, e che, deluso e amareggiato quando vedrà
un'importantissima attrice in televisione portare un vestito cucito da
lui, senza che gli venga fatto alcun riconoscimento, finirà per
cambiare lavoro, e farsi camionista.
A parte le straordinarie qualità dell'opera, anche come completa ed
efficace ricostruzione giornalistica, vale la pena di acquistare, e di
leggere questo libro, come sostegno morale all'autore, che è stato
minacciato dalla camorra.

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