Il poeta si siede tra la gente,
è in incognito e sente le percezioni,
sente le emozioni in ogni torsione
del collo, in ogni battito del ciglio,
in ogni palpitare delle mani, nel
sussurrare lento degli anziani, o
nelle voci strepitanti dei ragazzi,
che riecheggian tutte tra i palazzi,
e in ogni carta che raccoglie il vento
lui ritrova chissà quale sentimento
scritto in versi, chissà quali pensieri
oramai persi, e si fa registro di
parole dimenticate, di nuvole
che non saranno liberate in nuove
piogge, ma prendendo la penna
in nuove fogge il suo istinto
ricostruisce l'uomo e la sua vita,
e crea un dipinto in cui ogni cosa
è limpida e pulita.
giovedì 22 gennaio 2009
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