mercoledì 21 gennaio 2009

Il soldatino di stagno

Si apposta il bambino al muretto,
una birra si tiene vicino, e da molto tempo
ha perso il proprio tetto, non avrà più di
dodici anni, ma non conobbe che
malori e affanni, ricorda il piccolo fratello
nella culla, ricorda il sangue, e non
ne è rimasto nulla, ricorda la madre che
piangeva triste, le mille e mille cose
che ha già viste, ripensa le scintille del
fucile, ripensa al sole e a lacrime
d'Aprile, controlla i grappoli di bombe
a mano, sa come ognuna spappoli il
cuore e la mano, controlla le munizioni
delle armi, ché sa le altrui intenzioni
per gli inermi.

Rimbomba nell'aria del mattino, il fischio
dell'arma di un cecchino, e si appoggia
il ragazzo al muretto, che sarà il
palazzo suo di fiaba: dalla guerra non
ebbe altro guadagno, che d'essersi fatto
un soldatino di stagno.

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