Aprivamo i gherigli con fatica e
assaggiavamo il ripieno radicato dentro
di essi dalla Natura, e, gli spessi gusci
abbandonati accanto, pensavamo a un lascito
d'incanto di noci di cocco e gustavamo il
latte, baciandoci sotto la tettonica dei cieli,
e mentre il vento stormiva tra le fronde degli
alberi, ricordavamo l'accento delle onde oltre la
riva, e non finiva il sogno di barche beccheggianti
presso la tenera riviera delle palme, ma le stelle
ci sorridevano, e su ognuna di esse era un castello
ad attenderci, a difenderci dallo spezzarsi dell'amore,
e dall'amarezza che prova un fiore quando,
chinandosi alle nubi, un po' alla volta muore.
E la mia mano era presa nella tua, ed il mio
sguardo catturato dal tuo sguardo, e le nostre
anime, non più divise, erano fuse in una sola,
costeggiando il tramonto del futuro,
mentre il sole lentamente si scioglieva
sui nostri anni più felici,
in un piccolo ristorante di provincia.
domenica 18 gennaio 2009
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