Erbe che danzano al soffio degli oricalchi,
treni che sferruzzano maglie di binari sopra la lanuggine dei prati,
vetrine di lampade che rincorrono le stelle,
tostapane che rimangono assiderati sotto il peso dei cracker,
locomotive che lasciano cadere sui cieli la nebbia londinese,
serpenti di automobili si snodano sopra i cavalcavia metropolitani,
i tetti decorano i cieli di rosso o di ardesia,
una tigre coglie la palla al balzo, e atterra di rincalzo,
le fulminovie aderiscono ai cieli specialmente di notte,
i lampioni luminoovalescenti lasciano cadere sprazzi di luce nel buio,
rincorro la città che si allontana,
il passo del dinosauro si sentiva a molti metri di distanza,
andrò a finire anche io a grattarmi la pancia,
lacrime che scendono nel mare e si perdono,
bugie! Bugie! Bugie!
E' meglio un uovo oggi che una gallina domani ( solo se è sodo ),
mi piace anche alla coque o al tegamino, comunque,
i computer costellano le case di nuovi inforeticolati privi di tratteggi,
il sole che si alza è diverso ogni mattina,
quello che s'abbassa non è lo stesso dell'alba,
ogni attimo si muore, per rinascere,
lasciando bucce di cipolla alle spalle.
martedì 27 gennaio 2009
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