Trovai un antico libro
seppellito nel cuscino,
in cuoio era legato,
da borchie e da spuntoni
era il suo dorso ornato,
lo aprii segretamente,
e nella mente lessi i suoi concetti,
evocazioni, effetti,
e Magie oramai scomparse,
come funghi di veleno erano sparse,
e così avvolto dal fumo,
e dall'incenso con il suo profumo,
regalai alle porte dell'Inferno,
la mia voce e la mia anima in eterno,
e reso felice da questa mia scelta,
feci sì che fosse sempre aperta
la strada a ribellarsi contro Dio,
contro l'Uomo, la Natura, e quei son Io,
e Belial, Lucifero, Astarotte,
e altri Diavoli, in nugoli, di notte,
vennero a trovarmi in orazione,
vennero a far con me conversazione,
e parlammo delle erbe, della vita,
delle pietre, delle arti, della mitra
sacerdotàl che avrei indossato,
di fronte a tutto quello che ho incontrato,
e dell'orgoglio delle vesti nere,
un simbolo tangibile di Fede,
nel Diavolo che fa l'uomo felice,
se ascolti tutto quello che ti dice,
e resterò comunque nel suo segno,
partecipe del suo oscuro disegno,
Io Belial, Io Satana, Io Legione,
Io della più nera Fede Incarnazione,
sia questa traccia un simbolo d'amore,
ché Lucifero, e nient'altro, ho ormai nel cuore.
E sia Tenebra per sempre.
domenica 11 gennaio 2009
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