Mi piacciono i rettili, sono gli animali
che amo di più, mi piace come scivola
giù nel suo anfratto la lucertola, che si
muove piano, ma se tenti di coglierla
con mano corre e fugge via nella sua
tana, e la magia della sua coda che
lascia sconcertato il persecutore,
perché il suo boccone se n'è andato,
facendolo restar nello stupore,
e il coccodrillo è la mia meraviglia,
è grosso come la coda dell'altra
si assottiglia, è mosso e galleggia
sulle acque, ed ogni sua scheggia
fa un mantello di scaglie, un'armatura
di maglie che lo copre e lo protegge,
perché si fa da solo la sua legge,
ed il suo ghigno è diabolico e sornione
a un tempo, ed è simbolico dell'atroce
verità dell'esistenza, ché la sua voce si
leva in un ringhio furibondo di caverne:
è calunniato da menzogne eterne,
e si dice che mangi i propri piccoli,
ma sono tutti riccioli di parole che
hanno costruito attorno alla sua prole,
è soltanto che è di buon appetito,
e non resiste a nessun invito
che porgere gli possa la Natura,
e allora a volte è dura la sua
digestione. Ma la più grande
suggestione mi viene dal serpente
perché è verde come uno smeraldo
vivente e sibilante, e quel colore si
fa araldo di realtà ultraterrene,
ed una fredda potenza gli scorre
nelle vene, la sua bocca a volte
è piena di veleno, perché è costretto
a vivere nel seno della terra, ricco
d'insidie, ma non prova invidie
di alcun tipo, e si difende solo,
non è un segno del Male, ma
del mondo, così come esso è
fatto, a tutto tondo; e rimane
invariato nel corso degli Eoni,
il sibilante fischio
dei suoi suoni.
venerdì 23 gennaio 2009
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