Sferraglia farraginosi fremiti in metallo
il tuo cavallo bizzarro e imbizzarrito,
e rovescia roveti di rovinose rampe
sul fremito indistinto dell'ignoto,
macchinoso macchinario macchiato dai fumi
e pulviscoli furoreggianti dagli zoccoli
d'acciaio come un maglio che colpisce
col suo tremendo tremito la terra, e la ferisce,
un orologio orna il tuo massiccio petto
in lance lancinanti bilanciato:
calcola il calco dell'eclissi accanto
alla clessidra del tuo sogno infranto,
e rimangono il voto, il vuoto, ed il vestito
strappato negli strappi dell'Infinito.
giovedì 8 gennaio 2009
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