Allontanandomi ripenso
alle fanciulle fiorite sulle sponde
del fiume dell'abbandono, alle
foreste lasciate alle mie spalle
ed alle coltri verdi come un tappeto
che si estende morbido a cogliere
i passi nel silenzio, alle roccaforti
costruite attorno ad imperi scomparsi
e dissolti nelle acque del tempo, alle
muraglie in rovina ed alla vicissitudine,
alla chimica delle cose mescolantesi
sempre in nuovi effetti, ed alla realtà
della trasfigurazione che vivo, mentre
ancora aderisce la carne al mio scheletro,
ripenso ai tuoi silenzi, e lascio che la
pagaia della mia canoa prosegua il suo
moto perpetuo lasciandomi il braccio
insensibile.
mercoledì 7 gennaio 2009
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