venerdì 5 dicembre 2008

Sonetto sociologico

Me state sempre a rompere i coglioni,
Ché per sorbire tutte le cazzate,
Che state a dire con le puttanate,
Mi tocca sviluppare gli orecchioni,

Per le vostre faccende ed orazioni,
E se non basta mai non rimandate
L'occasione per dire altre minchiate,
E togliermi da Amleti e Ciceroni.

E' che a me di tuo figlio che lavora,
Della suocera tua, del matrimonio,
Del cugino, del nonno, e della nuora,

M'importa sega, ma ci fosse un muro
Tra me, le vostre pippe e il mercimonio:
Andate tutti quanti a fare in culo!

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