Navigare in acque che non sai,
Tracci la rotta ma non dove vai,
Le navi collegate con la corda,
Nessuno a bordo il parto più ricorda,
Ma il porto è sepolto nella sabbia,
Oltre l'amore, tenerezza, o rabbia.
E se a volte s'inoltra la tempesta,
Spezza la chiglia, la carena, la testa
Della prua, ma nessuna nave affonda
Ché superstite al vertice dell'onda
Rimane e continua a scivolare,
Frattanto che ritorna quieto il mare,
Sull'acque che più fluide ormai si fanno,
E una nuova speranza in cuore danno.
Restiamo insieme, e se le navi son sfasciate,
Più facilmente verranno riparate,
Che ci sia il sole, o il freddo con la nebbia,
Oppure un'irta pioggia che il ciel trebbia,
Restiamo insieme, ed il nostro futuro
Sarà un poco più dolce, e meno duro.
mercoledì 24 dicembre 2008
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