mercoledì 17 dicembre 2008

Vittime

Bambino divorato nella tua umanità dall'acciaio
delle macchine in turni lavorativi che non hanno fine,
bambino che hai le gambe straziate dai calcoli
ingegneristici dell'evoluzione umana, bambino fatto a pezzi
dalle falciatrici della guerra, il cui sangue ignoto urla il proprio
dolore trafitto dalle spine del grano, bambino reso gonfio
dalla fame e mangiato dagli insetti, bambino consumato
dalle malattie sparse dall'infamia delle economie internazionali,
bambino strappato all'infanzia e consegnato alle persecuzioni
dei vermi della terra, il mondo ti ha già dimenticato, mentre noi
ci affanniamo per essere ricordati.

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