lunedì 15 dicembre 2008

Da una passeggiata

I pilastri si materializzano improvvisi
nel buio delle vene cave del marmo e
delle colonne illuminati dai riflettori delle
macchine e dalle piccole luci della funivia
in numeri che calcolano i percorsi, e tra il
gotico mistero della Sindone e Lucifero che
indica ai passanti la strada per il Regno dei Morti
ed il Museo Egizio, e la sinistra fama di Città
Esoterica chiusa nei due triangoli di Bene-Male,
respiri un'aria elettrica di meccanismi ed un sapore
antico ad essa mescolato, mentre si fugge ogni
istante della sinistra dolcezza che gusti e pur volendo
recuperarlo altri ne giungono ininterrotti,
e ci si perde nel labirinto di sensazioni arcane e profonde.
Ma soprattutto l'aurora torna a riposarsi sopra i monti innevati
e ricopre la collina sulla quale vedo Superga ogni mattino,
e riscopro la città che amo, e amo Torino.

Nessun commento: