Si ha nei pressi una splattereria,
In vetrina ci son ganci ed uncini,
Dai quali pendono uova e intestini,
E pare proprio una macelleria,
Si entra, poi si paga e porta via,
Tra frattaglie, budella ed acquitrini,
E cose innomibabili in cestini:
Si scivola su tanta schiferia.
E' un tanfo forte qui che l'aria appesta,
Tant'è che s'ha da chiuder le narici,
In tale indescrivibile foresta,
Di muscoli, con tendini e varici,
Tale da far venire il mal di testa
E far temere proprie cicatrici.
giovedì 27 novembre 2008
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