6. Pioggia
Si corteggiano
La Terra e il Cielo,
Al ritmo danzante
Della Luna.
6. L'uomo delle nevi.
Il ragno dentro la sua ragnatela
Si muove in mezzo a un intrico di cavi,
E facendo suoi schiavi
Gli insetti che cattura nella tela,
Li paralizza con il suo veleno,
Fermi dentro la rete,
Sconvolti dalla fame e della sete,
Avvolti dentro un freno
Ch'è tutto fatto di colla e saliva,
E sebbene ancor viva,
Non resta molto ogni sua cattura,
Ha sorte molto dura,
Perché ne avvolge un pezzo nella bocca,
E dal corpo lo stacca,
Così destino scocca,
Quando violenza il lieve filo spacca.
Così fai tu, la schiena contro un muro,
Guardi tutti in tralice,
Dall'alto del contegno tuo da duro,
Nascondi il tuo calice,
Ma non a chi vuol berne il contenuto:
Da te vengono solo nella notte,
E preferisci chi ne ha già bevuto,
Ché il suo veleno inghiotte,
Perché non potrà mai più farne a meno,
Ma tu non te ne curi,
Piuttosto vuoi che siano ben sicuri
Coloro che trattieni nel tuo freno,
In molle di metallo,
Siano tenuti stretti e senza fallo,
Che anche puoi cadere,
Se un impiccione ti viene a vedere.
Fosti chiamato l'uomo delle nevi,
A causa delle tue polveri grevi,
Che soltanto il colore hanno di bianco,
Ma il resto è tutto intriso
Di soldi sporchi tesi sul tuo banco,
Non n'hai ombra sul viso,
Ma solo attendi il prossimo cliente,
Che sia su un motorino,
A piedi oppure sopra un furgoncino,
O su un auto di lusso a luci spente;
Li prendi nel tuo giro,
E guardi che non spargano parola,
E se la voce vola,
E' solo per un altro capogiro,
Fornito dalle tue polveri fini,
Che varcano terribili confini.
Eppure dal passato,
Ritorna spesso ad agghiacciarti in sogno,
Un urlo spaventato,
Orribile rampogno,
Che viene tra visioni di morenti
A un angolo di strada o su un gradino,
Su una panchina o sopra uno scalino,
Ed allora ti svegli e ti spaventi,
E scorre il tuo sudore,
Ché sai che tu respiri e un altro muore.
6. Falce e martello - I
Cedant arma togae
Cicerone
Strumenti di lavoro
Incrociati
Come fucili,
Si fanno utensìli di guerra,
Diffondendo nel mondo
Spigoli di rovine.
6. Sorridere
Un bel sorriso
Privo di ipocrisia
Non è comune.
6. Non trovai le chiavi
Non trovai le chiavi del chiasmo
Del tuo cuore, che erano celate
Nel castello della tua cattività
Emozionale, e le segrete occultate e nascoste
Del tuo inconscio catturavano i tuoi
Sentimenti nel carismatico baratro del
Cambiamento, che, all'improvviso,
Mi mostravi sul tuo viso.
6. Droghe
Spilli e veleno
Bucano la coscienza
Dentro la morte.
sabato 29 novembre 2008
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