lunedì 24 novembre 2008

Le Corna e la Croce

Notiamo innanzitutto che il re sacerdote Numa Pompilio importò dalle
sue relazioni con la Ninfa Egeria, che probabilmente sottende contatti
con i Pitagorici, le basi scientifiche per la fondazione dell'Urbe,
che vennero occultate non solo nelle mitologie, ma anche nella
numerazione.
Notiamo infatti che l " I " romano, come il nostro " 1 " è chiaramente
un simbolo fallico, e quindi, dell'uomo.
Il numero " V ", il numero del Pentacolo Magico, delineato sulla
famosa sequenza di Fibonacci, che occulta in sè il numero " 2 "
tracciato con l'indice e il medio, e che vedremo corrispondere ad una croce
spezzata, implica non solo le corna del Diavolo, ma anche il simbolo
della vittoria terrena.
Non diversamente, i passaggi " IX ", " X ", e " XI " implicano un uomo
che si avvicina, scompare sulla croce, e scende ( risorge ) dalla
medesima.
Infatti, possiamo formare la croce con le dita unendo i due indici,
per simboleggiare che il computo è finito ( ancora oggi la croce si
usa come simbolo di negazione in numerosi quiz televisivi, e non
solo ), inoltre, separando gli indici ( il velo del Tempio che si
lacera ), abbiamo di nuovo due " 1 ", che possono stare come per il "
2 " romano, così per " 11 " arabo; inoltre: 1+1=di nuovo, 2.
Si ricorda che l'11 è il numero delle Qlipoth, mentre il 2 è il numero
delle Corna del Diavolo, ossia della lettera " Beth ".
Il " 2 " è anche il numero del conflitto e dell'opposizione, o
movimento, senza la quale non c'è esistenza, e infatti la Bibbia
comincia con la lettera " Beth ".
In questo senso, nel " V " la croce è spezzata ( dal Diavolo? ) perché
finisce il computo su una sola mano, ma non è ancora completa, perché
lo si può continuare sull'altra.
Non diversamente, una nuova croce spezzata, la " L ", implica il
numero " 50 ", che porterà poi a un cerchio, ma aperto, una " C ", per
il numero cento, in quanto, ancora una volta, il calcolo può
proseguire.
Gli antichi filosofi occultarono questi segreti nel simbolo: " Lvx ".
Ossia la Luce della Conoscenza.
Ciò potrebbe essere sufficiente non solo per dimostrare l'identità tra
Dio e il Diavolo, ma anche per motivare importanti considerazioni
sulla natura storica della Resurrezione: tuttavia, saltando facili
accostamenti dimostrativi ai primi libri della Torah, laddove Dio si
dimostra responsabile come del Bene, così del Male ( piaghe, etc. ),
vogliamo prendere un percorso più difficile, ed affrontare l'analisi
del Numero della Bestia:
6+6+6=18;1+8=9 Ossia 3x3, ossia Dio visto allo specchio.
6-6-6=-6 ossia -(3x2) Dio nell'aspetto negativo e biforcuto del
Diavolo.
6x6x6=216 ossia 6+1+2=9 già analizzato precedentemente
A questo punto, possiamo già notare come, nei procedimenti
addizionali, torniamo a Dio, mentre nei procedimenti di sottrazione,
ci avviciniamo al Demonio.
6:6:6=...Procedete voi a questa operazione, e analizzatela, scoprendo
quale percorso porti, dopo la virgola oltre lo " 0 " dell'illusione,
ad un " 1 " occultato dalla potenza moltiplicata di Satana, princeps,
non a caso, eius mundi, per arrivare al numero dei giorni della
settimana. Con ciò comprenderete perchè è più facile per il corpo
dell'uomo affrontare l'oceano a nuoto, che per il suo spirito arrivare
al Paradiso.
Quindi smettete di fare penitenza, e divertitevi :o)
Ritengo con ciò sufficientemente dimostrata l'identità tra Dio e il
Diavolo: per le fondamenta filosofico-scientifiche di queste
elaborazioni cabbalistiche, vi rimando alla mia " Tesi sull'Universo
", alle sue conclusioni, ed al suo sunto.

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