venerdì 6 febbraio 2009

Odino

Odino ode odierne odi oltrepassare i tramiti
transeunti e le trombe che stritolano le travi traballanti
del tramonto, tramiti tra vita e morte, tra oblìo e gloria,
tra luce e oscurità.
Lanciere delle stelle, la sua laminata lancia lavora
lampi di brillanti simmetrie, e siede sul trono drappeggiato
di trionfanti tappeti di vittorie, e non hanno pace
i suoi otto occhi di lupo e di corvo, lontani dal corpo,
che senza sosta vagano tra la terra e il cielo, perché sono
gli araldi di novità di navi normanne e di notizie, e di
notevoli fatti del mondo, e di essi ancora cantano
gli scaldi.

Dio guercio, ma saggio nella sua solennità e potente,
dacché sacrificando Sé stesso a Sé stesso, simbolo furente
di costanza e di coerenza, rimase nell'orbita vuoto,
ma scoprì il segreto di ogni Runa, ottenendo di vedere
alla luce della Luna.

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