La Tenebra che scende nel profondo
Del mio animo, dentro il nero usbergo,
Oltre l'oscurità descrive il mondo:
Di gemiti e lamenti si fa albergo,
Ed ogni tua emozione si fa gergo,
Che dipinge, precise e a tutto tondo,
Quelle parole che qui sopra vergo,
Che vengon dallo psichico mio fondo.
Ed i tuoi detti muovon la mia mano,
Segnando suoni in simboli corsivi.
Tu che m'ispiri, Angelo Guardiano!
Come me ed oltre me per sempre vivi,
Giacché io son la pula, e tu sei il grano,
Perché dove non riesco, sempre arrivi.
venerdì 6 febbraio 2009
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