mercoledì 11 febbraio 2009

Vertigo

Aspettavamo nel vortice silenzioso dei sogni
una nuova missiva, un nuovo mistero dall'andirivieni
dei percorsi dell'anima nelle tenebre, tra le latebre
di fossili di pensieri incagliatisi da millenni
nelle grotte di arenaria dell'Inconscio Collettivo,
ma pronti a riemergere ed a riprendere carne e vita
ad una prima scossa, alla prima riscossa di un urto,
di una carezza, un bacio, od un furtivo furto di emozioni,
come al sorgere di un nuovo Sole smarritosi
agli antipodi nella sua barca ma solo in apparenza,
e giunto nella sua assenza a illuminare le mille
e mille anime nascoste dentro di noi, in attesa
del risveglio, in attesa che si liberi dalla sua scorza
di nebbia il sentiero che conduce alla torre diroccata
e riarsa dalle fiamme dell'assedio in cui la perdemmo.
E adesso, smarriti e soli, ci teniamo per mano,
succhiando vampiricamente conforto reciproco
dai nostri nervi, abbattuti da tempo in vane battaglie
prive di speranza.

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