Ed Efesto gettò una rete
sull'adultera Aphrodite
coinvolta negli amori di Ares,
affinché tutti gli Dèi potessero
vederli e deriderli.
Omero, Iliade, citato a braccio.
Anche nel frammento ivi citato, possiamo diagnosticare la presenza di
Eros e Thanatos negli aspetti di Aphrodite ed Ares rispettivamente, e
cioé, in ultimo, le scaturigini di tutte le passioni umane, come
riconosce anche Freud, avvolti in una rete che, di fatto, è il velo di
Maya, gettata, naturalmente, da Efesto, Dio del Fuoco, Fabbro, e non a
caso zoppo, che rappresenta il Demonio, ovvero, Colui che tesse le
fila di questo mondo. Assieme ad Efesto, comunque, anche tutte le
Divinità sono poste all'esterno della rete, e, anche questo, non è un
caso. Infatti, essi rappresentano i Dèmoni, esterni all'uomo e al
velo, perché gestiscono la sua realtà all'interno di questa, motivata
in ultimo dai due princìpi fondamentali di Amore e Odio, che, però,
gli sono interni, dimostrando così un'ulteriore manifestazione non
solo speculare della realtà, ma anche frammentata ed instabile così
come, di fatto, il mondo è. Non sotto la presidenza, ché questo
sarebbe sbagliato, ma a causa dell'occasione data loro dal Dèmonio,
ossia il Demiurgo, vero ed autentico Creatore di questo mondo.
Demiurgo sotto il quale si celano, a loro volta, molte importanti
metafore di Platone, che fu il più straordinario analista delle
mitologie antiche.
Possiamo quindi concludere che:
Come Filosofia è preparazione di Morte,
Così Eros è esperienza di Thanatos.
mercoledì 11 febbraio 2009
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